Maggie Smith, il commosso ricordo del creatore di “Downton Abbey”

La scomparsa della straordinaria attrice britannica ha lasciato un segno

Maggie Smith (Ansa)
Maggie Smith (Ansa)

Il mondo dello spettacolo e tutta la comunità di fan affezionati si uniscono dolorosamente nel ricordo di Maggie Smith, la straordinaria interprete britannica scomparsa lo scorso 27 settembre all’età di 89 anni dopo aver attraversato un lento decorso ospedaliero. La diva della commedia dai toni pungenti, che oltre all’umorismo ha saputo destreggiarsi in eccellenti ruoli drammatici, è ricordata per il premio Oscar nel ‘69 col ruolo della protagonista Jean Brodie in “La strana voglia di Jean” e successivamente nel 87 per la miglior attrice non protagonista in “Camera con vista”.

Negli ultimi anni, l’attrice è rimasta maggiormente impressa al grande pubblico per l’indimenticabile personaggio della professoressa Minerva McGranitt nella serie cinematografica di “Harry Potter”, e più di recente col ruolo della contessa Violet Crawley nella serie televisiva “Dowton Abbey”. La notizia della suo decesso, insieme al ricordo di una persona dolce e amorevole prima che di una grande artista, è arrivata con un comunicato da parte dei figli Chris Larkin e Toby Stephens che riporta le seguenti parole: «Si è spenta serenamente in ospedale questa mattina presto, venerdì 27 settembre. Era una persona molto riservata, ma alla fine era circondata dagli amici e la famiglia. Lascia due figli e cinque amorevoli nipoti che sono devastati dalla perdita della loro straordinaria madre e nonna».

Ripensando alle esperienze vissute insieme sul set, Julian Fellowes, creatore dello show televisivo Downton Abbey, ha condiviso per Variety alcune toccanti testimonianze: «Maggie Smith era un’attrice realmente grandiosa e siamo stati più che fortunati nel far parte dell’ultimo atto della sua carriera stellare. Scrivere per lei era una gioia. Era sottile, con molti strati, intelligente, divertente e ti spezzava il cuore. Lavorare con lei è stato il più grande privilegio della mia carriera e non la dimenticherò mai».

Citando inoltre la performance di Smith come una delle migliori in tutta la serie, il produttore Gareth Neame ha aggiunto le seguenti considerazioni: «Per l’intero cast e la troupe di Downton Abbey lavorare con lei è stato un enorme onore. Era un’attrice di enorme statura, capace di poter passare dalla commedia alla tragedia più totale. Fuori dallo schermo era particolarmente vicina al cast che aveva interpretato i ruoli degli altri membri della famiglia ed era davvero generosa e piena di incoraggiamenti per gli attori più giovani».

Per Julian Fellowes, il rapporto con Smith è stato quasi un legame di sangue, considerato che suo nonno ha diretto l’attrice molti anni prima in “La strana voglia di Jean”: «Jean Brodie e Violet Grantham sono solo due creazioni in una carriera straordinaria che si è svolta in vari decenni e ha deliziato gli spettatori di tutto il mondo. C’è una sola Maggie Smith e mancherà davvero a tutti. I nostri pensieri sono rivolti alla sua famiglia».

Fra i tanti personaggi pubblici che hanno reso omaggio alla star c’è stato anche Re Carlo. Con un messaggio da parte di tutta la famiglia reale, il monarca inglese ha dichiarato: «Io e mia moglie siamo profondamente rattristati nell’apprendere della morte di Dama Maggie Smith. Mentre cala il sipario su un tesoro nazionale, ci uniamo a tutti coloro nel mondo per ricordare con la più cara ammirazione e affetto le sue tante interpretazioni grandiose, il suo calore e la sua intelligenza che brillavano sul palco e fuori dalla scena».

E all’appello non poteva certo mancare Daniel Radcliffe, noto interprete di Harry Potter che in memoria delle esperienze vissute al fianco della Smith ha voluto condividere il seguente pensiero: «La prima volta che ho incontrato Maggie Smith avevo 9 anni e stavamo leggendo delle scene di David Copperfield, che è stato il mio primo lavoro. Non sapevo praticamente nulla di lei tranne che i miei genitori erano colpiti dal fatto che avrei lavorato con lei. L’altra cosa che sapevo è che era una Dama, quindi la prima cosa che le ho chiesto quando l’ho incontrata è stata: vuole che la chiami Dama? Si è messa a ridere e ha detto qualcosa tipo: non essere ridicolo! Mi ricordo di essermi sentito nervoso nell’incontrarla e poi mi ha messo immediatamente a mio agio. Si usa troppo la parola leggenda, ma se può essere usata per qualcuno nel nostro settore, allora quella è lei. Grazie Maggie».